da: La Nuova Rivoluzione Umana – Puntata 85, vol.30 Capitolo VI: Il voto
Avvicinandosi l’inaugurazione del Training center di Okinawa, si cominciò a pensare di smantellare le ex piattaforme di lancio dei missili. Quando venne a sapere di quel progetto, Shin’ichi propose: «E se invece le lasciassimo, per mostrare la testimonianza storica di come l’umanità si sia lasciata coinvolgere in una stupida guerra? Facciamo di questo Training center un simbolo della pace nel mondo!».
Il Centro venne allestito con le strutture necessarie e sulle piattaforme furono poste sei statue di giovani proiettati verso il futuro, divenendo così dei monumenti che esprimevano la decisione di realizzare per sempre la pace mondiale.
All’interno del Centro c’erano più di cento specie di piante e fiori che rivaleggiavano per bellezza e colori, tra cui il prunus campanulata (o ciliegio di Taiwan), la buganvillea e l’ibisco. La base militare da cui venivano lanciati i missili Mace B si era così trasformata in un luogo in cui si riunivano numerosi membri per promettere insieme di realizzare kosen-rufu e la pace nel mondo.
Nichiren Daishonin afferma: «Non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente» (Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 3).
Nichiren Daishonin ci assicura che originariamente non esistono distinzioni tra una terra e l’altra, e che tutto dipende dal cuore delle persone che vi abitano, dalla loro determinazione di voler trasformare il luogo in cui si trovano nel migliore ambiente possibile. In altre parole è la trasformazione della vita stessa degli esseri umani, che sono il fulcro di ogni cosa, a rendere possibile l’esistenza di un ambiente sociale prospero e pacifico.
Per tutta la sua vita il Daishonin ha continuato a impegnarsi nella pratica di adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho Ankoku). “Rissho” (stabilire ciò che è vero), significa consolidare la filosofia della sacralità della vita e della compassione nel cuore delle persone attraverso azioni finalizzate al conseguimento di kosen-rufu. “Ankoku” (la pace del paese) è la conseguenza di “Rissho”, ed equivale a realizzare la prosperità della società e una pace duratura. Di conseguenza, la missione religiosa di un buddista, che è kosen-rufu, ovvero “Rissho”, si compie necessariamente in sincronia con la missione sociale, o “Ankoku”. Senza “Rissho” non può esistere un autentico “Ankoku” e senza “Ankoku” la pratica di “Rissho” non troverà il suo completamento.
Con fierezza, noi della SGI poggiamo saldamente i piedi nel mondo reale, coinvolgiamo incessantemente un amico dopo l’altro nei dialoghi sul Buddismo e, aspirando alla realizzazione della pace, continuiamo progressivamente ad avanzare verso l’ideale di “Rissho-Ankoku”. Qui si trova l’autentica strada per riportare “la vittoria delle persone comuni”.
Traduzione dal Seikyo Shimbun del 5 luglio 2018