Lo spirito poetico fa parte di ogni impresa umana e permette di percepire con l’intuito l’intimo legame che lega il singolo essere umano a tutti gli altri e all’intero universo. Poeta è chi dà voce a questa realtà interiore. Tutti dobbiamo essere poeti, per salvare il mondo.
Ogni essere umano è un microcosmo. Vivendo qui sulla terra respiriamo i ritmi di un universo che si estende infinitamente al di sopra di noi. Quando tra questo vasto cosmo esterno e l’universo umano interiore sorgono armonie risonanti, è nata la poesia.
Forse un tempo tutti erano poeti, in intimo dialogo con la natura. In Giappone la collezione Man’yoshu conteneva poesie scritte da persone di tutti i generi, quasi tutte firmate “poeta sconosciuto”. Queste poesie non erano scritte per consegnare il proprio nome alla storia ma scaturivano sulla carta come da una fonte inarrestabile del cuore, quasi avessero vita propria. Passando da persona a persona, da un cuore a un altro cuore superavano i confini di spazio e tempo.
Lo spirito poetico si ritrova in ogni impresa umana. Può vibrare nel cuore di uno scienziato alla scoperta di qualche verità. Quando lo spirito poetico vive tra noi, anche gli oggetti non appaiono come semplici cose, e i nostri occhi vengono attratti verso una realtà spirituale più intima. Un fiore non è solo un fiore. La luna non è solo un ammasso di materia che vaga nel cielo. Guardando intensamente un fiore o la luna possiamo percepire con l’intuito l’indescrivibile legame che ci lega al mondo.
In questo senso i bambini sono poeti per natura, dalla nascita. Tenendo caro e nutrendo il loro cuore poetico, consentendogli di crescere, potremo condurli da adulti nel regno della scoperta sempre nuova. Dopotutto, non esistiamo solo per soddisfare i nostri desideri. La vera felicità non sta nel possedere di più ma nell’approfondire l’armonia con il mondo.
Lo spirito poetico ha il potere di “accordare” e ricollegare un mondo discordante, diviso. I veri poeti non si piegano, affrontano i conflitti e le complessità della vita. Una ferita inflitta a chiunque, ovunque, angustia il cuore del poeta. Poeta è chi offre alla gente parole di coraggio e speranza, cercando una prospettiva – un gradino più in giù o più in su – che renda tangibili le realtà spirituali ostanti nelle nostre vite.
La segregazione razziale dell’apartheid è stata un crimine gravissimo contro l’umanità. Le spade affilate della parola hanno avuto un ruolo determinante nella resistenza e nella lotta a questo male. Mbuyieseni Oswald Mtshali è un poeta sudafricano che ha combattuto contro l’ingiustizia dell’apartheid usando come arma la poesia. Scrive: «La poesia risveglia e rinforza la nostra reale forza più profonda; la nostra spiritualità. È la forza che ci rende persone oneste, persone piene di empatia verso chi ha bisogno e soffre, o subisce ingiustizie e altri mali sociali». Nelson Mandela lesse le poesie di Mtshali quando era in prigione, traendone energia per portare avanti le sue battaglie.
Il poeta brasiliano Thiago de Mello, celebrato come il paladino dell’Amazzonia, ha subito l’oppressione da parte del governo militare. Sul muro della cella dove venne imprigionato trovò dei versi incisi da un detenuto che era stato lì prima di lui: «È buio, ma canto perché l’alba arriverà». Erano parole di una sua poesia.
Durante il caos e il vuoto spirituale che seguì la disfatta del Giappone nella seconda guerra mondiale, come molti altri giovani della mia generazione ricavai un enorme incoraggiamento dalla lettura di Foglie d’erba (Leaves of Grass) di Walt Whitman. La traboccante libertà del suo spirito mi colpì come un fulmine di empatia. Ora più che mai abbiamo bisogno della voce fragorosa ed eccitante della poesia.
Abbiamo bisogno del canto di pace appassionato del poeta, dell’esistenza condivisa e reciprocamente solidale di tutte le cose.
Abbiamo bisogno di risvegliare lo spirito poetico dentro di noi, l’energia giovane di vita e la saggezza che ci fa vivere nel modo più pieno. Tutti dobbiamo essere poeti. Un antico poeta giapponese scrisse: «Le poesie nascono come diecimila foglie di
parole dai semi del cuore della gente».
Il nostro pianeta è sfregiato e compromesso, il suo sistema di vita a rischio di collasso. Dobbiamo fare ombra e proteggere la Terra con “foglie di parole” che emergono dalle profondità della vita. La civiltà moderna sarà sana solo quando lo spirito poetico
riguadagnerà il suo posto legittimo.
(tradotto da SGI Quarterly, gennaio 2008)