L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (Ibisg) promuove attivamente la pace la cultura e l’educazione attraverso la diffusione del Buddismo di Nichiren Daishonin.
I suoi appartenenti, confidando nel potenziale positivo degli esseri umani e nel rispetto per la dignità della vita, si adoperano per promuovere una cultura di pace a partire dall’autoconsapevolezza e dalla rivoluzione umana individuale, coltivando le relazioni umane e il dialogo a ogni livello, e sostenendosi reciprocamente.
Dobbiamo diffondere nell’intera società – scrive Daisaku Ikeda – un’assoluta e fondamentale considerazione per gli altri, una profonda compassione verso la vita. Un cambiamento nei nostri cuori e un cambiamento di attitudini faranno cambiare qualunque cosa, anche il nostro futuro.
Su questa base, tutte le comunità soka del mondo si attivano per promuovere tra le persone la necessità di una nuova consapevolezza e dell’urgenza di agire uniti per trasformare le sorti del nostro pianeta e dei viventi che lo abitano.
Il terzo millennio fondato sul rispetto per la dignità della vita, libero dalle armi nucleari e guerre e ricco di diversità potrà esistere solo tramite gli sforzi di cittadini responsabili, con capacità di decidere e che non aspettano qualcun altro che prende l’iniziativa.
La Storia – afferma il presidente della SGI – ha bisogno di persone che agiscono e non di coloro che si limitano a dire cosa dovrebbe fare qualcun altro.
La prova più evidente dell’impegno sociale degli aderenti all’IBISG sta nelle attività dei singoli praticanti che contribuiscono, attraverso il loro esempio e la diffusione della filosofia buddista, al miglioramento delle loro comunità, dalla famiglia al luogo di lavoro. Nel romanzo la Nuova Rivoluzione Umana si legge: «Diventa un questione di importanza vitale chiederci come e quanto possiamo contribuire alla pace e alla cultura. Questo principio è noto come “fusione della Legge buddista con la legge secolare”. Il nostro contributo alla pace e alla cultura rientra nella categoria di “legge secolare”.
In effetti ogni attività umana rientra in questa categoria: l’arte, l’educazione, la politica, gli affari e l’economia. La Legge buddista svolge la funzione di alimentare la vita delle persone che, a loro volta, sono il terreno dal quale fiorisce la cultura.
Parlare quindi di “fusione” fra Buddismo e questioni secolari significa che Buddismo e società dovrebbero essere in armonia al più profondo livello possibile. Noi possiamo dimostrare questo principio nelle nostre vite quando, nel tentativo di perfezionare il nostro carattere per mezzo della fede, ci risvegliamo alla nostra missione di creare una nuova epoca lavorando per il benessere della società. È il singolo individuo, con la sua umanità, che può connettere il Buddismo alle faccende secolari. Quindi, in sostanza, la missione religiosa di un buddista è l’adempimento del suo compito di essere umano nella società».