Con la rapida escalation del confronto tra Israele e la Striscia di Gaza e dei rischi che ne derivano, siamo profondamente preoccupati per la sicurezza di coloro che sono stati presi in ostaggio e affranti per la perdita di vite civili, tra cui donne e bambini, su una scala senza precedenti.
Nell’intensificarsi del conflitto, innumerevoli persone comuni hanno perso le basi del loro sostentamento e sono state precipitate in una grave crisi umanitaria.
Come buddisti il cui valore fondamentale è la dignità della vita, preghiamo sinceramente per un cessate il fuoco immediato e speriamo che gli sforzi si concentrino sulla sicurezza delle persone e sul ripristino della pace.
Ci uniamo agli appelli della comunità internazionale per il rilascio sicuro di tutti gli ostaggi, per la protezione dei civili in base al diritto umanitario internazionale e per un cessate il fuoco umanitario che consenta di fornire l’assistenza di cui c’è vitale bisogno.
Se si lascia che la situazione peggiori, il risultato sarà una sofferenza umana ancora maggiore e una crisi umanitaria ancora più grave. L’intensificarsi dei cicli di odio potrebbe poi provocare ulteriori orrori.
Soprattutto, è inaccettabile che i bambini in Israele e a Gaza abbiano perso la vita e vivano sotto costante minaccia. Come ha commentato il Direttore esecutivo dell’UNICEF Catherine Russell, “Un bambino è un bambino. I bambini di tutto il mondo devono essere protetti in ogni momento e non devono mai essere attaccati”. Non dobbiamo perdere di vista questo principio in nessuna circostanza.
Preghiamo fortemente per il rilascio degli ostaggi il prima possibile e chiediamo che la comunità internazionale si adoperi per proteggere le vite, la dignità e i mezzi di sussistenza di coloro che sono intrappolati in questa crisi umanitaria, realizzando una de-escalation delle tensioni e la cessazione delle ostilità.
Yoshiki Tanigawa, presidente, Shinobu Sugimoto, vicepresidente
Consiglio della Soka Gakkai per le questioni di pace