Questa mattina si è svolta l’intitolazione alla presenza del Sindaco Dario Nardella e del Presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Alberto Aprea
Oggi, 13 aprile 2024, il Comune di Firenze ha intitolato una piazza a Daisaku Ikeda, maestro buddista e costruttore di pace (1928-2023), Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e Cittadino Onorario di Firenze, deceduto a Tokyo, la sera del 15 novembre 2023, all’età di novantacinque anni. Ikeda era Presidente onorario della Soka Gakkai, il più grande movimento buddista laico al mondo, presente in 192 Paesi e Territori del pianeta e al quale aderiscono 13,5 milioni di fedeli. I suoi profondi rapporti con l’Italia sono testimoniati dalle cinquantuno cittadinanze onorarie ricevute e dai riconoscimenti di diverse università italiane. Ikeda ha visitato il nostro paese otto volte, nel 1981 arrivò per la prima volta a Firenze.
Nel 1992 tornò nuovamente a Firenze per ricevere il Fiorino d’Oro conferitogli dal sindaco Giorgio Morales, sempre nello stesso anno, si recò a Milano. Nel 1994 a Bologna gli venne conferito l’Anello dottorale dall’Università di Bologna. Nel 2007 il sindaco Leonardo Domenici attribuì a Ikeda il Sigillo della Pace e nel 2017 il Consiglio comunale di Firenze gli ha conferito per mano del sindaco Dario Nardella la Cittadinanza Onoraria. Lo scorso 20 gennaio si è tenuta una cerimonia di commemorazione presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. La cerimonia di intitolazione di piazza Daisaku Ikeda si è svolta presso via Reginaldo Giuliani 562 (Firenze), nella rotonda in corrispondenza degli arrivi da Firenze e da Sesto Fiorentino.
“Ricordare il Maestro Ikeda non significa solo ricordare il grande pensatore, filosofo, maestro e guida spirituale ma anche ricordare un uomo la cui dedizione concreta a promuovere la pace è stata una potente costante durante tutta la sua vita – ha sottolineato il sindaco di Firenze Dario Nardella – Personalmente, ciò che mi colpisce di più è stato il suo impegno e la sua lungimiranza nei confronti delle giovani generazioni, come protagoniste del nostro futuro, dalla prima infanzia all’università. Ma oggi mi piace ricordarlo anche come fiorentino: cittadino onorario di Firenze dal 2017, ha ricevuto il Fiorino d’oro nel 1992 e il Sigillo della Pace nel 2007. Grande è stato il rapporto che da anni ha unito il Maestro a Firenze e non possiamo che rivolgere oggi a lui, e a tutta la comunità Soka Gakkai, la nostra più profonda gratitudine per aver arricchito e rafforzato i valori di solidarietà, ispirati a principi di vero Umanesimo, in cui la nostra città affonda le sue radici. Da oggi, da questa piazza, la sua figura autorevole sarà sempre legata alla nostra città”.
“Una delle personalità più significative nel panorama internazionale per il dialogo interculturale ed interreligioso a favore della pace – ha dichiarato l’assessora alla confessioni religiose del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani – non possiamo dimenticare gli sforzi di Ikeda per l’abolizione delle armi nucleari, per il rispetto della vita e dignità umane, per un continuo dialogo e mutua comprensione tra persone di differenti culture e religioni. Grande era il rapporto che da anni univa Ikeda con Firenze – ha aggiunto l’assessora – un rapporto coltivato grazie alla comunità spirituale e culturale della Soka Gakkai che è molto integrata con la comunità cittadina”.
“Sono molto grato di essere qui oggi insieme a voi e desidero ringraziare con tutto il cuore il sindaco di Firenze Dario Nardella, l’assessora ai rapporti con le confessioni religiose Maria Federica Giuliani, la Giunta comunale, il Consiglio comunale e la Commissione Toponomastica per aver deciso di dedicare questa piazza alla memoria del ‘Maestro buddista e costruttore di pace’ Daisaku Ikeda” ha affermato Alberto Aprea, Presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il quale ha aggiunto: “Desidero rinnovare, come rappresentante dei fedeli dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, la nostra determinazione non solo a tramandare che uomo è stato Daisaku Ikeda, ma a continuare la sua opera diffondendo nel futuro il suo messaggio di amicizia e di pace. Sono convinto che il processo di creazione di dialogo e di profondi legami umani intrapreso dal Maestro Ikeda, e da noi ereditato, non avrà mai fine”.