“Diventare acqua, sorgenti vive di cambiamento” è stato il titolo dell’incontro interreligioso organizzato sabato 5 ottobre dalla Chiesa Valdese di Napoli e ospitato nella sede partenopea dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che per la prima volta apre le sue porte ad un evento per la città. Tutti seduti in cerchio attorno a un recipiente trasparente colmo di acqua, gli esponenti della chiesa Valdese, della Chiesa evangelica battista di via Foria, del Movimento dei Focolari, del 13° Circuito delle chiese metodiste e valdesi, dell’Istituto Buddista Soka Gakkai, del Circolo Laudato Sì “Dolce Sentire” si sono confrontati sul valore di questo elemento naturale che ha un ruolo centrale in ogni cultura e fede. L’acqua, simbolo di vita, va garantita a tutti, va preservata per la sopravvivenza di ogni essere e rappresenta la capacità rinnovarsi, di essere duttili, aperti e in evoluzione, di manifestare un potenziale trasformativo vitale.
Emilia Mallardo, della chiesa evangelica Battista, ha sottolineato l’importanza dell’azione e del prendersi la responsabilità di agire, citando anche la frase “Siate voi stessi quel cambiamento che volete vedere nel mondo” attribuita a Gandhi.
Maria Antonietta Galano del Movimento dei Focolari ha messo in evidenza come in tutte le fedi sia centrale l’acqua e come sia possibile, partendo da piccole azioni e attenzioni quotidiane, prevenire il suo esaurimento. Ha anche sottolineato il legame tra l’agire e l’amare “come condizione per sentire gli altri”.
Il pastore Pawel Gajewski del 13° Circuito delle chiese metodiste specifica come l’acqua prenda inevitabilmente la forma del contenitore ma che ci sia “bisogno di diverse forme e diversi contenitori che possano contenerla”.
Raffaella D’Antonio della Soka Gakkai ha fatto riferimento al confronto tra il maestro buddista Daisaku Ikeda e Arnold Toynbee nel testo “Dialoghi. L’uomo deve scegliere” in cui Ikeda afferma: “Secondo il Buddismo, l’io individuale e l’io universale sono la stessa cosa. Appena una persona si è illuminata a questa verità, si rende conto che il proprio io non è che una frazione distaccata dell’universo, e di fatto è l’io universale. Questa è l’Illuminazione suprema chiamata stato di Budda o Buddità. […] Il vero compito della religione è fornire alle persone il coraggio e la forza necessari per dominare i desideri e sviluppare la loro “umanità”.
Thalassia Giaccone del Circolo “Laudato sì” di Napoli ha condiviso una meditazione del suo gruppo in cui sono state analizzati con cura tutti i significati dell’acqua, origine della vita e di ogni interconnessione, nella convinzione che lo stato di salute delle acque è intimamente connesso con lo stato di salute del pianeta e dell’umanità. “L’augurio che ci facciamo – conclude– è di diventare sorgenti vive di cambiamento però in rete tra noi perché siamo interconnessi in relazione con tutto, in ascolto e sentiamo l’energia spirituale, questo Dio, chiamiamolo come vogliamo, che sottende ogni cosa”. Nella seconda parte dell’evento sono stati protagonisti i partecipanti dell’incontro, ispirati da un vero desiderio di condivisione, tra commenti liberi, momenti di preghiera, un canto collettivo. Il pomeriggio si è concluso con la benedizione cristiana data dalla pastora della chiesa valdese Letizia Tomassone e con le parole di Giovanna Le Rose dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che ha sottolineato l’importanza in questo momento storico di “incontrarci tra movimenti che propagano le forze del bene, cioè l’armonia contro il conflitto e l’unità contro la rottura”.
Tra i vari interventi a impreziosire il pomeriggio le note dell’arpa di Adriana Cioffi, del flauto di Catello Coppola e della voce del soprano Antonella Carpenito di “Scenari Sonori”. L’incontro, organizzato nell’ambito del Tempo del Creato, sostenuto con l’8xmille della chiesa valdese, è uno degli eventi ispirati a un’idea precisa chiarita da Davide Checchi presidente del Consiglio Valdese della Chiesa di Napoli: “La fede non può essere solo astrazione, non è solo porgere la mano al bisognoso e combattere le disuguaglianze è anche cultura, promozione dello scambio e del confronto”.