«La Soka Gakkai – scrive il Maestro Daisaku Ikeda – è stata fondata nel 1930, in un periodo a cavallo fra le due guerre mondiali. All’epoca, in Giappone, le religioni tendevano a essere sottomesse allo Stato, diventandone in tal modo quasi parte integrante. (…). In questo quadro politico-religioso la Soka Gakkai riscoprì la potenzialità del Buddismo di Nichiren Daishonin, che si fonda sul Sutra del Loto, in quanto religione per la felicità dell’essere umano. Iniziò così a diffonderne la pratica con lo scopo di realizzare il benessere di ogni persona.
Nel Sutra del Loto, che può essere considerato il nucleo centrale del Buddismo mahayana, il desiderio del bodhisattva di realizzare la propria e l’altrui felicità rappresenta in realtà un desiderio che intimamente possiedono tutti gli esseri umani e gli esseri viventi in genere. Risvegliare in ogni persona questo desiderio e stimolarne la natura umana positiva è la missione originaria non solo del Buddismo, ma di tutte le religioni. Nel Sutra del Loto viene rivelato che un numero infinito di bodhisattva, i Bodhisattva della Terra, appariranno nel mondo reale con il compito di realizzare la missione originale della religione. Tale apparizione riveste un significato di estrema importanza: chiunque si risvegli al desiderio originale della vita può diventare un Bodhisattva della Terra» (Prefazione alla Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, RSND, 1, xii).
È proprio nell’ottica di una religione per il bene dell’essere umano che viene messa in rilievo la missione della Soka Gakkai: risvegliare ogni persona indicandole la strada per far emergere la sua natura di Budda e, contemporaneamente, agire come il Budda considerando un tesoro ogni persona che si ha davanti, continuando a ispirare e a ridestare la natura benevola dell’essere umano.
La Soka Gakkai, agendo come insegnano il Sutra del Loto e Nichiren Daishonin, ha costruito la rete dei Bodhisattva della Terra in tutto il mondo, che si impegnano per la pace mondiale al fianco del maestro Ikeda.
Novant’anni di creazione di valore
Speciale pubblicato su Buddismo e Società numero 203
novembre, dicembre 2020
«Lo spirito che anima il nostro movimento è simboleggiato chiaramente da un disegno sulla copertina del libro Soka kyoikugaku taikei (Il sistema pedagogico per la creazione di valore), pubblicato novant’anni fa (il 18 novembre 1930) dai presidenti fondatori della Soka Gakkai Makiguchi e Toda. Il disegno raffigura una lampada a olio la cui luce rischiara l’oscurità circostante. Come suggerisce quella lanterna, la fiamma dell’educazione richiede di essere costantemente alimentata e la sua luce rimane viva grazie a coloro che riversano in essa la loro passione e al sostegno che la società offre ai loro sforzi»
(Daisaku Ikeda, Proposta di pace 2020, allegato a BS 200, pp. 33-34).
1930, 18 novembre. È la data in cui viene fissata la fondazione della Soka Kyoiku Gakkai (Società educativa per la creazione di valore, antesignana della Soka Gakkai) ad opera di Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944), direttore di una scuola elementare, e Josei Toda, insegnante (1900-1958). Si erano incontrati dieci anni prima: Toda aveva aderito entusiasticamente alle idee rivoluzionarie di Makiguchi sull’educazione e da allora era divenuto suo discepolo. Nel 1928 abbracciarono il Buddismo del Daishonin trovandovi un fondamento per le loro teorie pedagogiche e per lo sviluppo dell’essere umano e della società. In meno di dieci anni la Soka Kyoiku Gakkai arrivò a contare circa duemila membri.
Ma con la seconda guerra mondiale la repressione del governo divenne feroce, Makiguchi e Toda vennero rinchiusi in carcere, dove l’anziano maestro morì, il 18 novembre del 1944. Quando Toda venne rilasciato, il 3 luglio 1945, Tokyo era distrutta e i membri dell’organizzazione erano dispersi. Da lì iniziò la ricostruzione.
1951, 3 maggio. Toda assunse la presidenza della Soka Gakkai e lanciò lo scopo dell’adesione di 750 mila famiglie entro la sua morte, che realizzò in 7 anni. L’8 settembre del 1957, pochi mesi prima di morire, lanciò la sua storica dichiarazione per l’abolizione delle armi nucleari. Nel frattempo, il 14 agosto 1947, Daisaku Ikeda aveva incontrato Josei Toda e lo aveva scelto come maestro.
1960, 3 maggio. Ikeda divenne terzo presidente, dando inizio alla diffusione di kosen-rufu in tutto il mondo. Oggi la Soka Gakkai è presente in 192 paesi come movimento per la pace, la cultura e l’educazione.
Makiguchi e Toda
«Quando presi la decisione di dedicarmi alla pratica del Buddismo del Daishonin giunsi a comprendere e apprezzare pienamente nella mia vita di tutti i giorni le sue parole: “Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se si conosce il Sutra del Loto si può comprendere il significato degli affari di questo mondo” (RSND, 1, 336). Con una gioia indescrivibile cambiai completamente il modo in cui avevo vissuto per quasi sessant’anni. […] L’ansia che derivava dal brancolare nel buio alla ricerca di risposte svanì completamente e le mie innate timidezza e diffidenza scomparvero. I miei scopi nella vita si fecero sempre più grandi ed elevati e le mie paure scemarono» (Tsunesaburo Makiguchi, BS, 190, 40).
«Il signor Makiguchi e io eravamo completamente diversi: lui aveva preso fede nel Gohonzon basandosi sulla teoria, io ho deciso di dedicare la mia vita al Buddismo del Daishonin per l’assoluta convinzione che ho maturato grazie all’esperienza. Il mio maestro era serio, io sono un giocherellone. Il mio maestro era preciso, io sono caotico. Lui abitava a Mejiro (occhi bianchi) e io a Meguro (occhi neri). Mentre lui si sforzava molto nello studio, io per niente. Lui non beveva mai, mentre io sono un grande bevitore. Ma nonostante tutte queste diversità di carattere, eravamo in perfetta sintonia.
Per quanto riguarda il mio sviluppo intellettuale devo molto al mio maestro. Perciò, non solo ho deciso di esaminare a fondo la teoria del valore, ma anche di inviarne il testo a tutte le università del mondo» (Josei Toda, DuemilaUno, n. 50, p. 29).
Toda e Ikeda
«Il mio maestro Josei Toda era un uomo dal carattere eccellente. Era severo. Perspicace e coraggioso, di mente aperta, appassionato, intelligente. Andava in collera davanti all’ingiustizia e all’arroganza. Si commuoveva fino alle lacrime. Aveva un carattere austero come il gelo autunnale e un sorriso caldo come una brezza di primavera. Era in grado di discernere le qualità essenziali delle persone ed era un esperto nell’aiutarle a esprimere al massimo il loro potenziale.
Odiava essere chiamato il fondatore di una religione. Era fiero di essere una persona comune e un uomo di grande fede» (Daisaku Ikeda, BS, 192, 42).
«Shin’ichi disse: “La Soka Gakkai si diffonderà in tutti i campi della società e sarà una splendida fonte di ispirazione per gli esseri umani. è una visione grandiosa, la promessa che l’umanità possa avere davanti un luminoso futuro, anche se penso che ci vorrà molto tempo”.
“Tu dici che ci vorrà molto tempo, ma credo che non occorreranno nemmeno cento anni – rispose Toda. – Naturalmente non mi aspetto che ciò accada nel corso della mia esistenza, ma nella tua sì, Shin. Penso che diventerà una tendenza sempre più evidente verso la fine della tua vita”» (Daisaku Ikeda, BS, 196, 58).
«Io ho avuto l’opportunità di osservare con i miei occhi ogni aspetto del comportamento di Toda e ne ho inciso l’essenza nel profondo del mio essere. Ho formulato il voto di seguirlo ovunque andasse, di dare la vita per realizzare i suoi scopi. Da quel momento ho cominciato a comprendere i suoi pensieri e i suoi sentimenti e a imprimere nella mia vita la sua vera grandezza e il suo splendore. E ho avuto la certezza che ogni mio sforzo era a ritmo con lo scopo e l’intento del mio maestro» (Daisaku Ikeda, BS,192, 48).
Presente e futuro
«Il Buddismo è universale, appartiene a tutte le persone. La pace, la cultura e l’educazione non andrebbero considerate solo come un mezzo per realizzare kosen-rufu, ma l’obiettivo stesso di kosen-rufu. Risvegliare le persone, farle crescere, unirle e creare pace e felicità nel mondo: questa è la missione eterna della Sgi» (Daisaku Ikeda, BS, 196, 51).
«Kosen-rufu è un’impresa a lungo termine che si spinge fino all’eterno futuro dell’Ultimo giorno della Legge; perciò la maniera corretta di procedere consiste nello sfidarsi per vincere nel presente, mantenendo nel contempo la visione lungimirante di ciò che sarà tra cinquanta o cento anni» (Daisaku Ikeda, BS, 200, 40).
«Noi, Adolfo Pérez Esquivel e Daisaku Ikeda, riteniamo che per le società contemporanee e future sarà estremamente importante che i giovani si uniscano e assumano l’impegno, insieme ai popoli, di difendere la dignità della vita, di combattere le ingiustizie, di condividere il cibo che nutre il corpo e lo spirito, e la libertà, per inaugurare una nuova alba di speranza. Se faranno questo, potranno costruire un prezioso patrimonio universale spirituale dell’umanità e un nuovo mondo giusto e solidale» (Appello ai giovani del mondo per la resilienza e la speranza, NR, 630, 19).
«I dieci anni dal novantesimo al centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, nel 2030, costituiscono un periodo cruciale in cui è fondamentale che ogni singolo individuo mostri più che mai la vittoriosa prova concreta della propria rivoluzione umana, e trasformando ogni “grande male” in “grande bene” (RSND, 1, 992) realizzi risolutamente la trasformazione nel karma dell’intera umanità» (Daisaku Ikeda, NR, 681, 7).